Benessere
Ascesso renale, cause e sintomi: la diagnosi precoce è fondamentale
Sommario articolo
Che cos’è l’ascesso renale? Problematica che coinvolge uno o entrambi i reni, può essere molto pericolosa se non individuata in tempo.
L’ascesso renale è una problematica piuttosto seria, che può avere diverse cause scatenanti alla base. E’ molto importante non ignorare i primi sintomi, anche perché, nella maggior parte dei casi, la diagnosi arriva dopo diversi giorni di dolori. Vediamo quali sono i fattori che determinano la malattia, i disturbi più comuni e la terapia.
Ascesso renale: cause e sintomi
Un ascesso renale è un accumulo di pus nell’area attorno ad uno o entrambi i reni. Colpisce soprattutto persone intorno ai 46 anni, specialmente le donne, mentre è raro nei bambini. Le cause che scatenano questa problematica sono diverse: dalle infezioni delle vie urinarie o del flusso sanguigno ai calcoli renali, passando per gli interventi chirurgici alle vie urinarie oppure all’apparato riproduttivo. Tra i fattori che contribuiscono alla formazione di un ascesso ci sono: diabete mellito, calcolosi, reflusso vescico-ureterale, neoplasie, traumi, malattie epatiche e consumo di droghe per endovena.
L’ascesso renale ha sintomi chiari ma, nella maggior parte dei casi, i medici non riescono ad identificare la malattia a primo impatto. Il motivo è da ricollegare alla mancanza di specifici dati clinici e ai disturbi simili ad altre patologie. Gli effetti collaterali più comuni della malattia sono: brividi, febbre, sudorazione, dolore intercostale, addominale, all’inguine o dalla gamba in giù e sensibilità alla schiena.
Ascesso renale: la terapia
In presenza di uno o più dei sintomi citati sopra, il medico potrebbe consigliare una serie di esami: analisi del sangue ed emocoltura, analisi delle urine con urinocoltura e tomografia computerizzata. Davanti ad una diagnosi positiva sarà necessario il drenaggio degli ascessi, percutaneo oppure con un intervento chirurgico, tramite catetere. Inoltre, verranno somministrati antibiotici, prima via flebo e poi per via orale.